giovedì 1 febbraio 2018

1 Re 2,1-4.10-12 e Marco 6,7-13
Sperimentare la missione

Essere inviti, parte da Gesù che incomincia a mandarti. Questa sottolineatura è importante per accorgerci come per noi discepoli nel 2018 il rischio è di non assumere mai lo stile degli inviati, questo per una impostazione pastorale e per una inerzia ormai diventata un modo di vita.
Essere inviati, si inizia, dallo stile di vita sobrio ed essenziale. Per essere degli inviati occorre sperimentare il distacco dalle tante cose che fanno parte della quotidianità.
Il Vangelo non lascia dubbi: un bastone, un paio di sandali e una tunica. Il resto non serve. Si tratta di un equipaggiamento molto agile per un camminare da un luogo all'altro  affidandosi alla accoglienza e ospitalità degli altri. La prima difficoltà infatti che incontriamo nell'affidarsi agli altri è la nostra autosufficienza, dovuta alle nostre cose: ci arrocchiamo in noi stessi. La sobrietà ed essenzialità della vita sono il presupposto necessario per l'annuncio che chiede conversione (un annuncio privo di compromessi); sono presupposto necessario per la forza della preghiera capace di liberare dal male (esorcismo), come lo anche essere con la vita olio che lenisce, e anche guarisce, la fragilità (malattia) dei fratelli.

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