giovedì 22 febbraio 2018

1 Pietro 5,1-4 e Matteo 16,13-19
A te ho dato le chiavi del regno dei cieli ...

Oggi è Festa della Cattedra di San Pietro, cioè la Chiesa si riconosce nel pascere di Pietro (Simone) e dei suoi successori. Quel pascree così esplicito in Giovanni 21, ma soprattutto così definitivo e dogmatico in Matteo 16. La prima lettera di Pietro inoltre sprona tutti i pastori, a pascere con impegno e senza tentennamenti il gregge di Dio che è loro affidato.
Alla luce di questa "Parola", sono due le riflessioni che vorrei condividere:
1) A Pietro è affidato "qualcosa" di stupendo, per quanto inaudito.Stupendo perché è a Pietro, è alla Chiesa da lui presieduta, che viene dato non un semplice potere, ma la condizione per cui il regno dei cieli è ora il regno dell'umanità. Attraverso Pietro, ogni uomo entra nel regno, perché Pietro ne ha le chiavi. La piena felicità, il mistero della eternità, la vicinanza del Padre ... Tutto è dato in quelle chiavi.
Pascere, presiedere, guidare, servire, aprire e chiudere, amare, salvare ... tutto questo è essere "Pietro", questo è ch'io che Cristo chiede a Simone: essere Pietro (Tu sei Pietro).
2) Pascere il gregge di Dio ... che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza ma volentieri, secondo Dio; non per vile interesse, ma di buon animo; non spadroneggiando sulle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge ...
Lo sguardo di che è pastore ha sempre necessità di purificarsi in queste "Parole" che descrivono lo sguardo di Gesù sulle folle, sulle persone; è in definitiva lo sguardo di Gesù dall'alto della croce.

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