venerdì 9 febbraio 2018

1 Re 11,29-32;12,19 e Marco 7,31-37
Liberare dal demonio, aprire le orecchie,
sciogliere il nodo alla lingua.

Gesù ha oltrepassato i confini di Israele, questo fin da subito. Nel suo andare altrove, oltre anche i villaggi della Galilea, non ha mutato il tenore della sua predicazione. Non si è adeguato a culture diverse a tradizioni e modi di pensare. Senza imporre nulla ha riproposto il suo agire e la sua predicazione. Rispetto all'esperienza del maligno, alla richiesta di liberazione dal male (demonio) - nel Vangelo di ieri - Gesù libera. Oggi, nel Vangelo, ha aperto (Effatà) le orecchie per l'ascolto, e sciolto il nodo alla lingua per la proclamazione.
Incontrare il Signore, non può essere solo una bella esperienza; l'incontro va vissuto come occasione di liberazione dai propri "affari con il male". Il demonio è anche nei nostri peccati quotidiani, nelle nostre durezze, nei nostri egoismi. L'incontro con Gesù è di per sé liberazione dal male; "da ogni male". L'incontro con lui è apertura della vita alla parola di "pace" che nasce nell'ascolto. Un ascolto della Parola che costruisce e consola. Costruisce l'uomo nuovo e consola le nostre ferite. Allora anche la nostra lingua può gridare: "Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!" Questo a partire da noi, se lo abbiamo incontrato ...

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