mercoledì 28 febbraio 2018

Geremia 18,18-20 e Matteo 20,17-28
La realtà tra due fuochi

Gli annunci della passione, morte e risurrezione, presenti nei vangeli sembrano meteoriti che, improvvisamente, tracciano nella narrazione una idea che sembra quasi non appartenervi. Sono annunci che dicono tutto insieme il mistero del Signore, del suo essere stato mandato, della sua incarnazione, della sua missione per la salvezza dell'uomo.
Se non fosse tutto finalizzato a esprimere la Salvezza, la passione sarebbe solo un tragico avvenimento di sangue. Deve invece essere chiaro a tutti che Gesù, il Messia, il Cristo, è il Salvatore: cioè colui che vince la morte e redime il peccato nella sua stessa morte e risurrezione. Questo è il primo fuoco rispetto al quale si confronta la realtà dei progetti umani. Il secondo fuoco è rappresentato dal modo di vivere del Salvatore, dallo Spirito che anima il suo servire per poter dare la vita in riscatto dei molti. Ogni discepolo impara che deve - deve proprio - ricollocare i propri desideri e progetti in ordine alla Salvezza rappresentata da Gesù e impregnare del servizio all'umanità e di valori "grandi" la propria esistenza. Un monito importante, oggi, specie per chi vuole servire i fratelli nell'impegno politico e sociale. 

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