lunedì 5 febbraio 2018

1 Re 8,1-7.9-13 e Marco 6,53-56
La folla, la persona e la guarigione


Dice il Vangelo di oggi che ovunque andava le folle lo seguivano e gli portavano i malati perché li guarisse. Ma questa folla che rincorre il maestro non è anonima, essa assume un volto personale quando lo si supplica di toccare il lembo sfrangiato di quel mantello da viaggio impolverato. Il desiderio di toccare il mantello diventa possibilità di contatto per cui l'incontro diviene personale, non più anonimo. È nell'incontro personale e in quel contatto che la malattia perde la sua forza distruttiva sulla persona. Non siamo di fronte a un "toccare magico", ma a un toccare che salva. La fragilità e la malattia vengono coinvolte nella salvezza che è la comunione con il Signore. Il toccare non è un prendere, un carpire la guarigione, ma il toccare è come una preghiera, una carezza rivolta al Signore; è una invocazione di amore. Anche noi abbiamo bisogno di toccare il lembo del mantello; abbiamo bisogno di fare una carezza al Signore, affinché la nostra fragilità sia consolata e possa sperimentare la salvezza. Dare un bacio a questa pagina di Vangelo, sarà come toccare il lembo del suo mantello.

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