martedì 6 febbraio 2018

1 Re 8,22-30 e Marco 7,1-13
Ascolta e perdona!

Ascolta e perdona! Con queste parole Salomone conclude la sua preghiera nel momento in cui solennemente l'Arca di Dio viene introdotta nel Santo dei Santi, in quel tempio che già il Re Davide voleva costruire come casa di Dio tra gli uomini.
Salomone percepisce il limite di una casa fatta di legno di cedro e di pietra, riconoscendo invece che, fino a quel momento Dio ha abitato le promesse fatte ai padri, le ha abitate e realizzate con fedeltà. Ora il tempio diviene il segno della presenza e della fedeltà di Dio e quindi lo spazio umano in cui il popolo di Israele riconosce la propria appartenenza, e può invocare la misericordia di Yhwh. Dio ascolta Israele perché è un Dio fedele al patto, all'alleanza stabilirà per sempre; Dio ascolta e risponde con misericordia cioè con il dono della sua consolazione. Anche per noi, il tempio, le nostre Chiese non devono ridursi al luogo del rito, ma sono il segno del dimorare di Dio con gli uomini. Se il segno dell'arca garantiva la presenza della Gloria di Yhwh, dell'ascolto e del perdono, quanto più ora lo è per la presenza dell'eucaristia (il suo vero corpo).

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