mercoledì 14 febbraio 2018

Gioele 2,12-18 / Salmo 50 / 2 Corinzi 5,20-6,2 / Matteo 6,1-6.16,18
Mercoledì delle Sacre Ceneri
«Per il dilagare dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti» (Mt 24,12)

"Convertitevi e credete al Vangelo" questa frase che accompagna l'imposizione delle ceneri, oggi, viene ripetuta per ciascuno di noi.
Convertitevi: un tempo di cambiamento, di trasformazione, di penitenza, di maturazione, di prova e di spiritualità ... La conversone passa attraverso una disponibilità a mettersi in discussione e in gioco. Se qualcuno non è nella disponibilità di “entrare in conversione”, è inutile che si faccia imporre la cenere sul capo.
Credere al Vangelo: siamo nel tempo quaresimale, tempo privilegiato per “stare” in ascolto della parola, in cui imparare a comprendere la Parola di Dio per la mia vita. Infatti è proprio questo ciò che la Quaresima ci vuole comunicare: la parola di Dio non è una formalità liturgica e neppure casuale; ma la parola è il mezzo con cui Dio ci parla nella profonda verità di noi stessi.

Ma chi mi istruisce circa la conversione? Chi mi aiuta a fare quel discernimento che mi porta a Dio?
Ma chi mi aiuta a comprendere quelle parole “antiche e nuove” che sono di Cristo, … che sono il Vangelo?
Chi può aiutarci in questo itinerario quaresimale? In questo cammino attraverso una realtà in cui, evidentemente, "per il moltiplicarsi dell'iniquità si raffredderà l'amore di molti".
Parole durissime queste del messaggio del papa per la quaresima, parole che non lasciano possibilità di replica, sono le parole del Vangelo di Matteo (24,12).
(...)
La Chiesa ci insegna, guida e dispone per non lasciare spazio in noi alla iniquità.
Per questo "... La Chiesa, nostra madre e maestra, assieme alla medicina, a volte amara, della verità, ci offre in questo tempo di Quaresima il dolce rimedio della preghiera, dell’elemosina e del digiuno".
Se riconosco la Chiesa come Madre e Maestra, non avrò possibilità di cercare altri ed iniqui maestri. La Chiesa, nella franchezza e nelle responsabilità cerca di propormi la verità scomoda che ci riconduce alla volontà di Dio.

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