giovedì 5 luglio 2018

Amos 7,10-17 e Matteo 9,1-8
Non ero profeta né figlio di profeta ...

... Il Signore mi prese, e mi chiamò ... Il signore mi disse ... La vocazione di Amos rappresenta una emblema dell'esperienza profetica: nessuno si auto proclama profeta del Signore, nessuno può parlare le parole di Dio se non chi le ascolta perché Dio stesso gliele dice ... La profezia per Israele è luce al cammino del popolo e rivelazione della volontà di Dio nelle vicende della storia che lo stesso popolo vive. Oggi giorno la profezia non è estinta, ma la profezia è parte della condizione battesimale del popolo di Dio. Forse, lo è appunto solo nella condizione battesimale. Ma quando la Chiesa e ogni battezzato si pongono in Ascolto della Rivelazione, le stesse "Parole" della Chiesa e del battezzato risuonano nella storia contemporanea sono profetiche. La profezia  infatti, oggi, nasce dall'ascolto ... e chi ascolta è chiamato dal Signore, coinvolto a partecipare alla storia di salvezza. La profezia rende consapevoli che la storia umana è storia della salvezza. C'è quindi da essere contenti della condizione profetica! Non stiamo parlando di archeologia biblica, ma della "chiesa nel mondo contemporaneo" e di come non tradire la chiamata profetica.

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