domenica 8 luglio 2018

Ezechiele 2,2-5 / Salmo 122 / 2 Corinzi 12,7-10 / Marco 6,1-6
E si scandalizzavano di lui ... Una necessità!

In più occasioni Gesù sperimenta il rifiuto: delle autorità; degli scribi e farisei; della sua gente, la sua famiglia; dei pagani dall'altra parte del lago ... Il rifiuto sembra fare parte della progressiva rivelazione della sua missione, anzi del progressivo affermarsi della messianicità e dell'incarnazione; del Dio con noi.
Assistiamo a tre sviluppi:
Lo scandalo dei suoi, della sua famiglia ... 
Questo è lo scandalo che dobbiamo superare ogni giorno, noi, che gli siamo intimi, la sua famiglia ... Battezzati, credenti, religiosi e consacrati ...
Come allora, anche per noi oggi è difficile accettare un Dio così concreto e umano, un Dio che non si nasconde dietro la teologia e i dogmi ...
Lo scandalo della Parola fatta carne ... È lo scandalo di Dio che diventa uomo e incontra l'uomo nella vita quotidiana. È lo scandalo per chi vede Dio solo nelle liturgie e nei riti, ma non lo vede nei sacramenti della vita, e nella vita stessa.
Lo scandalo di un Dio che abita tra gli uomini ... Era scandaloso a quel tempo, figuriamoci oggi; Dio che vive nella prossimità!
Oggi questo Dio è talmente scandaloso che rischia il confino, la marginalità, l'insignificanza e irrilevanza sociale e culturale. Se allora era respinto perché era di Nazareth, e "da Nazareth non può venire nulla di buono"; oggi è respinto perché è il Dio dei profughi, dei poveri, dei diversi, degli scartati, di papa Francesco, di una Chiesa missionaria e continuamente ospedale da campo. 

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