mercoledì 18 luglio 2018

Isaia 10,5-16 e Matteo 11,25-27
Lo sguardo di Gesù sulla realtà ...

Alla fine di questo capitolo, dopo aver ascoltato i contenuti nella missione, della identità dei discepoli, dopo aver fatto proprie le indicazioni date ai dodici; dopo aver esternato in modo risoluto anche la sua amarezza circa la scarsa ricezione del nuovo annuncio, l'evangelista, o chi per lui, raccoglie in queste poche frasi la reazione intima del Signore, e il suo sguardo circa le persone, i discepoli e l'opera del Padre.
Non è uno sguardo rassegnato e neppure di sconfitta; non è neppure lo sguardo indispettito di un "maestrino" alle prime esperienze educative ...
È lo sguardo del figlio di Dio fatto uomo, è uno sguardo sulla realtà che trasforma ciò che si vede in preghiera; che eleva la contraddizione umana per renderla capace del mistero. Tutto infatti può essere perfezionato dalla grazia. "Forse" la grazia non può modificare lo stato di natura, ma certamente può portare a pienezza ciò che si trova mancante rispetto al contatto con la verità, che è l'amore del Padre.
Tutto si gioca e si comprende nel conoscere il figlio! Questo è vero per quanto è straordinariamente bello e misterioso ... ma per chi crede, queste parole custodiscono tutta la potenza che deriva dalla relazione intima con il Signore. Più questa relazione è essenziale ed è parte della mia esistenza, tanto più queste parole svelano la verità! 

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