venerdì 6 luglio 2018

Amos 8,4-12 e Matteo 9,9-13
Manderò la fame ... la fame della parola

Il profeta Amos descrive la vita del suo tempo come un cumulo di contraddizione, tempo in cui si è dimenticato il sacro; tempo in cui prevalgono gli interessi legati al denaro; tempo in cui la dignità del povero e dell'indifeso viene calpestata con naturalezza, come se fosse cosa ordinaria. Tempi come questi sono tempi di fame, ovvero di carestia della Parola del Signore. A questa fame non è detto che corrisponda il desiderio di ciò che può saziarla, ma questa fame serve a Dio per ricondurre l'uomo all'ascolto ... All'ascolto del proprio cuore, all'ascolto della vita nel vociare di tutti i giorni, all'ascolto di quella parola - che fatta carne - non è parola di Dio calata dall'alto, ma è la parola che accompagna il quotidiano. Proprio in questa condizione di vita possiamo comprendere la "chiamata" di Matteo (di Levi il pubblicano). Levi è la risposta alla Parola che è chiamata a conversione ed esperienza di misericordia.

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