mercoledì 17 febbraio 2021

Anche Gesù ha vissuto la penitenza "quaresimale"



Gioele 2,12-18 e Matteo 6,1-6.16-18
Mercoledì delle sacre Ceneri

Siamo sempre ben disposti a dare consigli e a far fare agli altri itinerari di conversione che magari noi, non abbiamo mai fatto, e che mai faremo. Altre volte prendiamo la "ricetta" del Vangelo: "preghiera, digiuno, elemosina" e la rigiriamo come fosse un assegno in bianco come consiglio penitenziale per tutti.
Oggi mi prende una strana suggestione, quella di pensare che questa pagina di Vangelo è stata ispirata da Gesù dopo che Lui stesso ha sperimentato, la preghiera, il digiuno e l'elemosina. Gesù ha vissuto il suo stare "appresso" al Padre, nella preghiera quotidiana - al mattino presto quando ancora era buoi ... -; nel digiuno, cioè ritagliando in sé stesso sempre uno spazio per l'altro, mostrandosi positivo, accogliente, disponibile, ... offrendo tenerezza; nell'elemosina, attraverso l'esperienza della gratuità del donare e del donarsi.
Credo che Gesù abbia vissuto in modo molto esistenziale, oltre che concreto, queste tre dimensioni della penitenza, e questo è stato per lui occasione di grazia: "lo Spirito del Sognore è su di me ... Lo Spirito mi ha consacrato ... Lo Spirito mi ha mandato ..."

Nel messaggio per la quaresima Papà Francesco ci suggerisce - rivisitata - la classica triade proposta anche nel Vangelo: preghiera, digiuno ed elemosina. Ci dice: "... ogni tappa della vita è un tempo per credere, sperare e amare”. Un appello a vivere la Quaresima come percorso di conversione, preghiera e condivisione dei nostri beni. Occorre lavorare sulla fede che viene da Cristo vivo, sulla speranza animata dal soffio dello Spirito e sull'amore la cui fonte inesauribile è il cuore misericordioso del Padre.

Occorre lavorare ... Ecco allora lasciamoci condurre dalla Parola nell'ascolto fedele e costante, che animerà la nostra preghiera; rinunciamo (digiuno) ai nostri egoismi per avere fame del bene dei nostri fratelli e sorelle; diamo in elemosina soprattutto la nostra tenerezza e amorevolezza (quella che il Signore ha seminato con abbondanza nei nostri cuori).

Buon cammino!



Gioele 2,12-18; Sal 50; 2 Cor 5,20-6,2; Mt 6,1-6.16-18

È quaresima, fratelli ...

 

“Vi supplichiamo, lasciatevi riconciliare con Dio”, dice Paolo ai Corinto. Ma lo dice anche a noi oggi, proprio in questo Mercoledì delle Ceneri. Un tempo di grazia e di penitenza ma in un modo nuovo!

Questo Mercoledì delle Ceneri partiamo dall’invito a vivere la conversione non come atteggiamento morale e distruttivo, ma come inizio di un processo costruttivo dall'intimo al tutto, dal personale alla realtà.

Nel messaggio per la quaresima Papà Francesco ci suggerisce di rivestire la classica triade proposta anche nel Vangelo: preghiera, digiuno ed elemosina di uno slancio costruttivo e nuovo. Ci dice: "... ogni tappa della vita è un tempo per credere, sperare e amare”. Un appello a vivere la Quaresima come percorso di conversione, preghiera e condivisione dei nostri beni.

Occorre lavorare sulla fede che viene da Cristo vivo, sulla speranza animata dal soffio dello Spirito e sull'amore la cui fonte inesauribile è il cuore misericordioso del Padre.

La fede, si alimenta a partire dalla relazione intima con Gesù e nella preghiera; la speranza apre alla possibilità del nuovo, superando il limite del fare le solite cose; la carità come esperienza di riscatto rivolta ai fratelli, sempre da ricercare, volere e generare.

Ecco che la Fede si genera quando ci si lasciarci raggiungere della Parola di Dio, che non è un nostro sforzo di intelletto, ma è lasciare che Dio che ci raggiunga e ci riempia di sé, di verità. Fede è la scoperta che nasce dal ricevere Dio nella nostra vita: si prende coscienza che lui vuole prendere dimora presso di noi.

La Speranza nasce dal sentire l'appartenenza a Gesù, e scoprirsi testimoni “del tempo nuovo”, in cui Dio “fa nuove tutte le cose”.

C'è un nuovo per cui occorre sperare, nonostante tutto, nonostante i nostri errori, le nostre violenze e ingiustizie e nonostante il peccato che crocifigge l’Amore. Il tempo di Quaresima è fatto per sperare, per tornare a rivolgere lo sguardo alla pazienza di Dio, che continua a prendersi cura di noi e della sua Creazione. Una cura fatta di tenerezza, misericordia, vicinanza, fino a vivere una Pasqua di fraternità.

La Carità, cioè l'amore che è prendersi cura di chi si trova in condizioni di sofferenza, abbandono o angoscia anche a causa della pandemia virale. Nel contesto di grande incertezza attuale lo sguardo di carità permette di cogliere la dignità dell'altro e del povero.

Oggi diamo inizio la quaresima, proprio con questo triplice impegno di conversione:

- della Fede: lasciando ogni giorno spazio alla Parola;

- della Speranza: vincendo le chiusure, affidandomi a ciò che di nuovo l'altro mi offre;

- della Carità: vivendo una vicinanza qualcuno, o a qualche situazione particolare di solitudine, di afflizione, o di bisognoso del mio amore.

Sarà in questa conversione del cuore che scoprirò cosa significa Fratellanza … cosi come ci ricorda papa Francesco al n. 8 della Fratelli tutti!

 

(...) in questo tempo che ci è dato di vivere, riconoscendo la dignità di ogni persona umana, possiamo far rinascere tra tutti un'aspirazione mondiale alla fraternità. Tra tutti: «Ecco un bellissimo segreto per sognare e rendere la nostra vita una bella avventura. Nessuno può affrontare la vita in modo isolato […].

C'è bisogno di una comunità che ci sostenga, che ci aiuti e nella quale ci aiutiamo a vicenda a guardare avanti. Com’è importante sognare insieme! […]

Da soli si rischia di avere dei miraggi, per cui vedi quello che non c'è; i sogni si costruiscono insieme». Sogniamo come un’unica umanità, come viandanti fatti della stessa carne umana, come figli di questa stessa terra che ospita tutti noi, ciascuno con la ricchezza della sua fede o delle sue convinzioni, ciascuno con la propria voce, tutti fratelli!



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