giovedì 25 febbraio 2021

Le nostre pietre e serpi ...

Ester 4,17k-u e Matteo 7,7-12


Siamo sempre noi, siamo noi il riferimento delle parole del Vangelo. Siamo noi che non bussando più, non chiedendo più ... in realtà siamo solo capaci di dare pietre e serpi a che ci chiede un pane o un pesce, a chi bussa non aprirmi e a chi cerca nascondiamo.
Siamo noi che di fronte al bussare di un amico, poniamo davanti il nostro interesse, la nostra indisponibilità, le nostre voglie ... Siamo noi che del nostro ego-ismo facciamo il criterio della nostra risposta e lo strumento di misura delle nostre relazioni. Per questo non riusciamo più a dare una risposta adeguata neanche a un amico, come neanche al bisogno di pane di un figlio, cioè di condivisione di ciò che è essenziale; o di un pesce: al bisogno dell'amore che è indispensabile per rendere le nostre relazioni sorgente di vita. 
Forse non ci sentiamo più figli, non avvertiamo più in noi il bisogno di bussare alla porta del cuore di Dio, per chiedere e ottenere. Quando l'ego-ismo prevale sull'essere figlio, ecco che non riconosco più l'amico e il fratello che bussano alla porta del mio cuore per chiedere un minimo di amore.
Non bussiamo più né alla porta del cuore di Dio, e neppure alla porta del cuore di chi ci vuole bene; siamo presuntuosi, siamo orgogliosi, siamo indisponibili ... Certi sempre di garantire quella individualità personale che altro non è che egoismo: aridità e sterilità ...
Quanto invece bussare è amore umile; chiedere è tenero desiderio; cercare apertura al dono da chi speriamo. Oggi mi pongo desideroso di chi busserà alla mia porta ... Ma anche io oggi dovrò bissare al cuore di qualche mio fratello!

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