sabato 6 febbraio 2021

Relazione vera ...

Ebrei 13,15-17.20-21 e Marco 6,30-34


I dodici sono andati in "missione", secondo la parola di Gesù, sono stati accolti, hanno condiviso il Vangelo, quello che loro stessi avevano vissuto insieme a Gesù, ed ora tornati dal maestro raccontano la loro esperienza. Prima di tutto hanno riconosciuto come si sono fidati della parola di Gesù, e di esseri messi in gioco senza nessuna garanzia di successo e di riuscita.
Che cosa è stato vincente in questa prima esperienza missionaria?
Ciò che ha fatto la differenza è stata la loro relazione con il Signore, una relazione che ora si mostra in tutta la sua capacità di rigenerare e di custodire il vissuto: "egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’". È infatti Gesù stesso che si prende cura dei dodici, se ne occupa e li ristora dalla loro fatica. La Parola ascoltata, non è quindi solo questione di insegnamento, e neppure di esperienza fatta insieme, è relazione umana, affettiva, è condivisione e ascolto/accoglienza intima. Entrare in relazione con Gesù - lo era per i dodici, ma lo è oggi anche per noi - permettere alla sua parola di essere riferimento certo e protagonista nella nostra vita. 
La novità di questo maestro, si è rivelata è diffusa attraverso i suoi discepoli, al punto che la gente non si accontenta di un ascolto, ma vuole essere parte attiva della esperienza/relazione: "Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero."
È a partire dalla nostra relazione con Gesù che dobbiamo interpellare oggi il nostro essere suoi discepoli; dobbiamo riconoscere la nostra nostra capacità di essere dono, insieme alla gratuità che nulla pretende in cambio; senza dimenticare la povertà e il limite che noi siamo. "... il Signore nostro Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà ...", Ebrei 13,21.

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