sabato 5 giugno 2021

Fare conoscere le opere di Dio.

Tobia 12,1.5-15.20 e Marco 12,38-44

A conclusione della narrazione, l'autore sacro introduce un tema che generalmente non viene preso in considerazione, il tema della ricompensa. Tobia e Tobì, ora si rendono conto di avere ricevuto tanto, molto più di quanto si aspettavano. L'incontro con Azaria-Raffaele, pone in essere una nuova prospettiva che non si limita alla retribuzione, ma dilata e ribalta il nostro modo umano di comprendere la categoria della gratuità, ovvero della grazia. Alla luce della quale, anche l'osservanza della Thorah (delle leggi di Dio) acquista un'altra risonanza. Se da una parte si vuole esprimere il giusto desiderio di contraccambiare i doni ricevuti, ciò che deve emergere è che Dio non "prende" nulla in cambio per i suoi doni. Il suo obiettivo è un altro: istaurare una relazione di amore e fiducia con lui. Raffaele testimonia che colui che opera il bene (Dio) e vuole la vita per le sue creature, dispone tutto in modo che si passa riconoscere e riconoscerlo in ogni gesto di amore.; ogni gesto di bene non va perso, anche quando le apparenze sembrano affermare il contrario.

Anche noi, facciamo esperienza della bontà di Dio, ma quando facciamo esperienza del riconoscere la sua piena gratuità? E cosa cambia in me questo gratuita di Dio?


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