mercoledì 30 giugno 2021

Una promessa molteplice

Genesi 21,5.8-20 e Matteo 8,28-34

Ismaele e Isacco, due figli di Abramo sintesi di due storie che si intrecciano ma che appartengono alla medesima promessa. Così come le due storie, quella della salvezza e quella universale, non sono estranee o contrapposte tra loro, ma quella della salvezza è a servizio di quella universale. La storia di Hagar ci ha detto chiaramente che Dio è ben presente nella storia di ogni uomo e di ogni donna, per quanto lontani possano essere, ma se sceglie per sé un popolo, tutto questo Egli lo fa per rendere possibile il suo manifestarsi in modo corrispondente alle sue intenzioni di ricondurre l’umanità alla sua vera vocazione alla vita. La scelta di un popolo particolare non è segno di privilegio e, quindi, di relativa esclusione degli altri, ma vuole costituire un segno che aiuti la storia profana a recuperare il vero senso dell’abitare questo mondo e questa terra. La storia dei credenti, di chi vive in obbedienza alla Parola di Dio ha la grande funzione di collocarsi di fronte alla storia profana come punto di luce, perché la storia dell’umanità intera ritrovi quell’orientamento, che conduca a costruire ed a tracciare sentieri di pace e di convivenza fraterna tra tutti i popoli.

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