giovedì 24 giugno 2021

Secondo le promesse ...

Isaia 49,1-6; Atti 13,22-26 e Giovanni 1,57.66-80

Natività di Giovanni Battista


La storia umana è anche la storia di Dio. C'è un grande fraintendimento nel nostro modo di percepire questo inevitabile intreccio che rappresenta il tempo e il suo divenire. Non siamo di fronte a due linee parallele che mai si incontreranno e neppure a due binari uniti a intervalli da traversine. La storia di Zaccaria ed Elisabetta, come anche quella di Giovanni Battista, le loro personali vicende sono anche Il tempo di Dio. È il tempo concreto in cui le Promesse rivelate anche nei profeti trovano realizzazione. Ma non è ingerenza, non è una violazione della libertà dell'uno e dell'altro; questo è vero, se la storia rappresenta il divenire positivo della piena realizzazione della verità. Quando in un'ottica di autonomia, invece, Dio è percepito come un possibile antagonista, oppure come un ingiustificato ingerente nella libertà ed emancipazione dell'uomo, la frattura è tale che ciò che rappresenta il sacro divine inevitabilmente parte avversa. È questo lo scontro culturale che spesso si consuma all'interno del nostro mondo occidentale. Ma d'altronde, quando l'autonomia si prefigura come autosufficienza delle istituzioni, ecco che non c'è più spazio per il mistero. Il cristianesimo invece nell'evolversi della storia umana è erede delle stesse promesse fatte al nostro padre Abramo e poi ai profeti, al suo popolo Israele ecc... Il cristiano vive compreso nel mistero di Dio nel tempo della fede e delle Promesse, che trovano costantemente manifestazione nelle vicende personali, come anche nelle nostre. Siamo di fronte a un modo differente di percepire la realtà ... Di questo non possiamo scandalizzarci. Però quanto è consolante per tutti noi vivere nella stessa promessa di Abramo, il quale poté alzare lo sguardo al cielo e contarvi le stelle. In quelle stelle vide la promessa della sua discendenza, vide anche noi. Un vedere che ci coinvolge totalmente e che chiede la nostra responsabilità - che non può mai essere partigiana -,  in questo cammino nel tempo, cioè nel portare a pienezza le promesse stesse; è questo guardare il cielo che ci permette di vivere meglio l'essere nella terra.


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