mercoledì 9 giugno 2021

Specchiati e Trasformati

2 Corinzi 3,4-11 e Matteo 5,17-19


I nostri limiti e la nostra inadeguatezza sono il punto di partenza per mettere la nostra fiducia in Cristo. L’apostolo Paolo indirizza questa riflessione ai Corinzi per ricordare che la sua stessa predicazione si è svolto nella assoluta fiducia che è lo Spirito del Dio vivente che scrive nei cuori la «lettera di Cristo». Non è quindi per un particolare merito umano, né per una particolare conoscenza propria che possiamo annunciare il vangelo, ma per la forza e la grazia di Dio. Ecco allora che la predicazione della Parola è occasione per il credente per contemplare a viso scoperto senza veli il Signore: questo significa che le nostre menti non sono più nelle tenebre, perché siamo in stato di conversione. “A viso scoperto” in uno stato permanente di svelamento il discepolo di Cristo può sempre contemplare la gloria del Signore!
Quando infatti, quando ci specchiamo nella gloria del Signore, veniamo trasformati nella Sua stessa immagine. Lo specchio di gloria in cui rifletterci è il Vangelo stesso, per cui noi rispecchiandoci nella gloria del Signore, lo Spirito Santo ci trasforma nella stessa immagine del Signore e quindi la Sua gloria è riflessa in noi!! Non siamo noi che ci trasformiamo all’immagine di Cristo, ma è lo Spirito Santo che ci trasforma, ma gli è lo dobbiamo permettere di farlo. 

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