lunedì 28 giugno 2021

Genesi 18,16-33 e Matteo 8,18-22

La preghiera di Abramo tra peccatori e giusti

Ci sarebbe molto da dire circa il peccato di Sodoma e di Gomorra, che attraverso una lettura e uno studio approfondito del testo, supera la convinzione tradizionale acquisita circa il peccato di sodomia. Ma rileggendo il testo si giunge a una evidenza che va oltre  anche all'esperienza di intercessione nei confronti dei giusti e il legittimo giudizio per delle città "il cui grido è troppo grande e il peccato è molto grave".

Cosa c'è al centro di questo brano di Genesi? 

Scrive papa Benedetto XVI: "Abramo non chiede a Dio una cosa contraria alla sua essenza, bussa alla porta del cuore di Dio conoscendone la vera volontà. Certo la distruzione di Sodoma doveva fermare il male presente nella città, ma Abramo sa che Dio ha altri modi e altri mezzi per mettere argini alla diffusione del male. È il perdono che interrompe la spirale del peccato, e Abramo, nel suo dialogo con Dio, si appella esattamente a questo. E quando il Signore accetta di perdonare la città se vi troverà i cinquanta giusti, la sua preghiera di intercessione comincia a scendere verso gli abissi della misericordia divina". È questa la potenza della preghiera. Perché attraverso l’intercessione, la preghiera a Dio per la salvezza degli altri, si manifesta e si esprime il desiderio di salvezza che Dio nutre sempre verso l’uomo peccatore; il suo desiderio è sempre quello di perdonare, salvare, dare vita, trasformare il male in bene”.

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