martedì 1 giugno 2021

Messo alla prova

Tobia 2,9-14 e Marco 12,13-17


Il libro di Tobia, è un testo deutero-canonico, cioè ritenuto ispirato e quindi parte del canone delle scritture dei Cattolici e degli Ortodossi, ma non dai Protestanti, esso non è parte della Bibbia Ebraica. Si presenta dunque come un racconto popolare, di natura storica e sapienziale insieme, si propone di sottolineare l’importanza dell’elemosina, della preghiera, della fede e di ogni opera di bene, nella fiducia in Dio e nella sua continua provvidenza. La Provvidenza divina, infatti, mette alla prova ma pone anche di fronte alla retribuzione terrena del bene. Inoltre, viene presentata la figura degli angeli, di Raffaele che oltre ad essere un custode degli uomini giusti, è anche un accompagnatore di viaggio, un guaritore, un mediatore di matrimonio e anche intercessore.
Tobia è un uomo giusto, pio, di una fede pura e capace di infiltrare tutta la vita. Ma anche questo non esclude la possibilità di vivere ed essere messo alla prova. Il racconto del libro infatti vuole mettere in evidenza come è possibile e necessario vivere quando nella vita siamo messi alla prova. Il libro racconta come la "messa alla prova" non è un capriccio di Dio, ma come una esordiente che ha la possibilità di trasfigurare tutta la propria esistenza a partire dalla stabilità della fede e dell'adorazione di Dio. Come dire: è possibile nella prova fissare lo sguardo al mistero di Dio amore? La "messa alla prova" apre a questa possibilità, una condizione disarmante che mette in evidenza le nostre virtù, come anche tutte le nostre fragilità e ferite, compresa la ribellione nel vivere la prova.

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