venerdì 17 luglio 2015

Esodo 11,10.12,1-14 e Matteo 12,1-8
La fine di ogni ostinazione


La liberazione del popolo di Israele ha come contrappasso la morte dei primogeniti di Egitto. Non è certo una pagina semplice, per la nostra mentalità significa entrare in un corto circuito! Questa pagina celebra la gloria di Yhwh come un memoriale perenne che recupera nella Pasqua il rito di una alleanza che costituisce per sempre la vocazione e l'identità del popolo. La Pasqua è allora ben più di un gesto sacro ripetuto nel tempo. Essa rappresenta la gloria di Dio nel suo appropriarsi della nostra umanità per liberarla dalla schiavitù, da ogni esperienza e forma di "non libertà". È un evento sacramentale, un segno efficace che già ci preannuncia per sempre il mistero dell'incarnazione, passione e risurrezione di Gesù. La condizione dell'Egitto, la morte dei primogeniti, sembrerebbe una vendetta, in realtà possiamo intenderla come il male non redento che implode in se stesso. La fine di ogni male, di ogni resistenza e ostinazione rispetto all'evento liberante. Anche l'Egitto da carnefice diviene vittima di se stesso, collocandosi nella schiera di coloro che gridano il desiderio di liberazione. Yhwh in quella notte infatti, farà giustizia degli dei di Egitto: simbolo degli dei falsi, espressione della divinizzazione del male.

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