mercoledì 15 luglio 2015

Esodo 3,1-12 e Matteo 11,25-27
Alla tua presenza ... Una terra santa!


Mosè, fuggito dall'Egitto cerca con le sue forze di rifarsi una vita, una famiglia, un lavoro ... Una identità. È uno sforzo legittimo, ma che però non corrisponde alla sua vocazione.
La terra santa sulla quale Mosé si trova alla presenza di Yhwh (Dio) è la condizione in cui rielabora la propria esistenza, la propria "missione": chi sono io per Dio? Cosa pensa di me? Chi sono io per quel popolo di schiavi che è Israele? Cosa sono quegli schiavi per me?
Mosè per diversi anni ha sfuggito alla propria identità, ora Yhwh lo attrae in quella santità che è stare alla sua presenza, Mosè non ha possibilità scampo, gli resta da dire solo un "eccomi".
È da quell'eccomi che per Mosè, come per ogni uomo che crede, la vita recupera quella originaria vocazione che non è semplicemente riuscita e felicità, ma che è il gusto e la fatica delle "cose di Dio":  Fà uscire dall'Egitto il mio popolo! La vocazione di Mosé è una chiamata per la libertà è alla libertà.

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