sabato 11 luglio 2015

Proverbi 2,1-9 e Matteo 19,17-29
SAN BENEDETTO patrono d'Europa
L'altra parte del lasciare...


Nella visione attuale della vita siamo soliti contrapporre l'esperienza di Dio è quella del mondo; e tra le due quella di Dio non la percepiamo come la migliore, ma come più esigente e faticosa. Dicesi schizofrenia legata alla frattura tra secolarità e sacralità.
In una sana comprensione cristiana della realtà, le parole del Vangelo rappresentano la chiara interpretazione non di una scelta di esclusione, ma di una scelta che include nella realtà il mistero di Dio. Io, uomo secolare riscrivo e colloco nella mia storia quel Dio che mi si propone. In questo modo la realtà secolare raggiunge un compimento, perché abitata da Dio. La domanda che Pietro rivolge a Gesù, letta nel suo contesto, implica la necessità di una ricompensa; se accolgo Dio cosa succede? In che modo Dio porta a compimento la mia esistenza?
Smettiamo di percepire il seguire come rinuncia, il lasciare come solitudine ... Se Gesù lo riconosco come Signore della vita, "nulla antepongo a Cristo", perché il mistero di Dio mi si dona in questo "seguire e lasciare" che è dinamismo della vita, ma ne è anche la ricompensa, cioè la pienezza.

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