sabato 17 giugno 2017

2 Corinti 5,14-21 e Matteo 5,33-37
Non viviamo più per noi stessi ...


Il giurare di cui parla Gesù è la radice del peccato, in realtà ogni giuramento che facciamo pone in noi stessi una referenzialità assoluta. Esclude qualsiasi autorevolezza al di fuori di noi stessi. Non giurare dice Gesù, perché i giuramento affermano la nostra intrinseca volontà di escludere Dio come centralità della nostra vita. Paolo nella seconda lettera ai Corinzi, ha espressioni straordinarie per farce capire cosa sua la centralità di Gesù nella vita del discepolo: " l’amore del Cristo ci possiede; (...) perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per tutti, (...) se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove. Le realtà nuove che nascono in noi non hanno bisogno di "giuramenti" ...
Il nostro "Sì, sì, ... No, no", cioè il nostro esistere non ha bisogno di altro se non di essere immagine riflessa della Parola di Gesù, del suo Vangelo.

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