martedì 20 giugno 2017

2 Corinzi 8,1-9 e Matteo 5,43-48Sovrabbondare in ricchezza e povertà 

"Gesù da ricco che era, si è fatto povero per voi ..." Questa espressione di Paolo, tratteggia lo stile cristiano circa la relazione con le cose, le persone e il mondo.
La povertà non è spogliazione o limitazione; la povertà è conseguenza di una grazia quella di poter condividere la ricchezza a vantaggio di molti.
Per il credente la povertà non è indigenza,  ma la povertà è essenzialità e sobrietà. Condizioni che normalmente potrebbero declinare nella spilorceria, ma che se ricondotte alla relazione con il Signore esprimono la gioia di realizzare un bene attraverso l'esperienza del dono. La relazione identificativa con il Signore ripone in noi una esigenza di Santità che è l'esercizio quotidiano di compiere le opere di Dio: "siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste". Questo tentativo di essere perfetti, produce sovrabbondanza in ricchezza e povertà, esperienze non contrapposte ma cristianamente complementari.

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