mercoledì 21 giugno 2017

2 Corinzi 9,6-11 e Matteo 6,1-6.16-18
Hanno già ricevuto la loro ricompensa ...


Il cuore è la misura del "dono" di noi stessi. Se il nostro cuore è indurito, e non si commuove per amore, è un cuore che non contrae sufficientemente se stesso nello sforzo di dare la vita... Similmente noi stessi come parte del "cuore mistico di Gesù" ... Se non siamo fatti di tenerezza, e per la tenerezza di Dio, siamo fatti per la sclerocardia, così come la definisce Gesù. Esiste un grande limite nella vita cristiana, quello della proporzionalità delle mie azioni in ragione delle esperienze che ricevo e che sono "coinvolto" a vivere, mio o non mio malgrado. Ma quando il senso della proporzione mi prevale, allora ho già misurato anche la mia ricompensa ...
Lo strumento del cuore di tenerezza, è uno strumento preciso e infallibile, perché i criteri della sua azione sono le Beatitudini vissute e realizzate da Gesù, e ora proposte a tutti noi come allenamento della vita cristiana. Basta anche viverne una sola, e la tenerezza di Dio ci pervade! Questa condizione è quella ricompensa descritta nelle parole di Matteo quando dice: "il Padre che vede nel segreto ... Ti ricompenserà"!
Potremo dire oggi: Signore non voglio avere già ricevuto la mia ricompensa, perché so che la tua è migliore e non è paragonabile a ogni mia aspettativa.

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