giovedì 15 giugno 2017

2 Corinzi 3,15-4,1.3-6 e Matto 5,20-26
Dalle Beattudini ... alle applicazioni?


San Paolo nella seconda lettera ai Corinzi ci consegna questa comprensione di noi stessi: "E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine ..."
Riflettiamo la gloria del Signore, in quanto Cristo si specchia in noi. Le Beatitudini che sono state proclamate all'inizio del capitolo quinto di Matteo, dopo questa indicazione di Paolo, acquistano un ulteriore spazio di comprensione: "Beati i poveri, ... Beati i miti, ... Beati i misericordiosi, ... Beati ..." è Gesù stesso che propone queste beatitudini come il suo stile di vita. Questo stile (cioè gloria, manifestazione, presenza) si riflette a partire da noi e ci trasforma nell'immagine di lui.
Questo "modo di essere" reinterpreta la Legge, per questo Gesù dice: "Avete inteso che fu detto agli antichi ... Ma io vi dico ..."
Lo stile del Signore, il suo modo di essere uomo, supera il buon rigore della legge e introduce applicandolo il principio della beatitudine della carità.

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