martedì 6 giugno 2017

Tobia 2,9-14 e Marco 12,13-17
Rimasero ammirato di lui ...


Andarono per coglierlo in errore nei suoi discorsi; cercavano con un pretesto come accusarlo; tornarono meravigliati.
La nostra realtà, come quella al tempo di Gesù si presta a facili interpretazioni e strumentalizzazioni, noi stessi siamo i primi che tentiamo di possedere la realtà adattandola ai nostri ragionamenti. Questo, specialmente, quando vogliamo usare della realtà per i nostri fini, a nostro vantaggio. Gesù mostra come di fronte alla realtà e i suoi condizionamenti, la "parola" non è manipolabile. La parola rimane cristallina, cioè limpida e capace di illuminare anche i nostri ragionamenti annebbiati.
Perché rimangono meravigliati?
Perché non è riuscito il loro tentativo di inganno?
Perché Gesù è stato più scaltro di loro?
O perché la risposta, senza nulla giudicare della realtà, propone una alternativa che fa bene alla vita di chi crede. Potessimo anche noi meravigliarci ogni giorno della possibilità che la "parola" del Signore pone nella nostra vita.

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