venerdì 16 giugno 2017

2 Corinzi 4,7-15 e Matteo 5,27-32
"Tutto infatti, è per voi ..."


Questa espressione di Paolo nella seconda lettera ai Corinzi nasconde un tesoro inesauribile, non solo una promessa, ma una realtà: noi siamo parte di quella risurrezione di Gesù che trasforma e trasfigura tutte le cose, conducendo il tempo e la storia nel mistero stesso di Dio. "Tutto infatti è per noi ...", dal momento che la vita di Gesù, il suo mistero di morte e risurrezione è inciso nella nostra stessa carne mortale.
È a partire da questa intima inabitazione che il discepolo supera ogni tentativo di trasformare il Vangelo nel paradigma Antico dell'Alleanza, non riconoscendo che il tempo nuovo in Gesù è già stato inaugurato. "Quell'avete inteso che fu detto, ma io vi dico ..." rappresenta la prospettiva del discepolo. Il superamento di un modo stretto e senza gioia evangelica di stare dentro le cose del tempo e della storia. Non possiamo tradire la certezza che Cristo in noi è fermento di risurrezione cioè di adeguamento al mistero di amore e verità. In ogni giorno della vita salvaci Signore!

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