martedì 28 novembre 2017

Daniele 2,31-45 e Luca 21,5-11
Il sogno di Nabucodonosor ... la fine è il fine!

Il brano del profeta Daniele, classificato di "genere Apocalittico", in verità presenta quegli accenti profetici per cui le immagini traducono la Parola di Dio, che ora è posta sulla bocca di Daniele per indirizzare il cammino degli uomini verso il compresi della storia. Dio non è escluso dal succedersi delle vicende umane, ma la sua volontà si esprime con potenza, come una "pietra" che rotola,  e che tutto stritola: la nostra storia, la nostra quotidianità; in tal modo diviene capace di "Profezia". Anche Gesù nel suo raccontarsi in relazione al Tempio dispiega nelle immagini la forza di Dio. Non sono immagini ad effetto, o immagini di compimento della realtà. Esse ci collocano in una "distruzione di tutto", che però non è fine a se stessa, ma ci preannuncia che non è quella la fine, ma che c'è un fine. Il fine è rivelare la gloria di Dio, così come le belle pietre del Tempio in quel tempo ne davano testimonianza! Tutto è in cammino per rinascere nella manifestazione gloriosa di Dio, il tempo, lo spazio, le cose, gli uomini: "si in particolare gli uomini!"

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