venerdì 3 novembre 2017

Romani 9,1-5 Luca 14,1-6
Prigionieri del sabato


È stranamente normale trasformarsi in uomini e donne religiosi. La religiosità si manifesta con una rigidità normativa, una sorta di chiusura dentro schemi e norme che solo in apparenza sono fonte di spiritualità e di vera fede. Una religiosità comune e condivisa che parla di "cose sacre", ma che nulla a a che vedere con il mistero di ciò che è sacro, Dio. I maestri della legge, risultano maestri pure in questo formalismo e rigidità.
La religiosità di Gesù è invece esperienza viva del mettere il mistero di Dio nella realtà di tutti i giorni: quel giorno è Sabato (Sabbà), e un uomo soffre per la sua malattia. Che cosa è religiosamente giusto fare?
Trasformare la sacralità del sabato in una occasione per mostrare la sacralità dell'uomo. O forse per salvaguardare certe forme di religiosità, siamo anche noi disposti a dare più valore alle bestie che all'uomo. Oppure siamo così maestri da manipolare il sacro, attraverso una religiosità pagana,  solo a nostro vantaggio e convenienza, per cui tutto rischia di essere pura apparenza?

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