giovedì 16 novembre 2017

Sapienza 7,22-8,1 e Luca 17,20-25
Quando verrà il regno di Dio?

Domanda più che lecita? Dopo tanto parlare del regno di Dio e del regno dei cieli, a qualche giudeo la domanda sorge spontanea. È umanamente comprensibile passare dalle immagini ideali alla concretezza, alla realtà.
La stessa risposta di Gesù non tradisce le aspettative. Usando un linguaggio consono alle immagini, risponde mettendo in chiaro che il regno di Dio è ciò che accade a partire e con il Figlio dell'Uomo, il Cristo, cioè lui stesso. Per cui il regno di Dio resta in mezzo a noi per sempre. Il regno di Dio corrisponde alla salvezza offerta, donata è realizzata anche attraverso il rifiuto e la sofferenza del Figlio dell'uomo: la sua passione, morte e risurrezione non è una immagine ma è concretezza ed efficacia del Dio con noi.
Ogni volta che il discepolo, nella sua vita è fedele al suo Signore, e vive compiendo giorno per giorno la sua parola, lì il "Regno di Dio" è dato e realizzato.
Il "Regno di Dio", quindi, dopo le immagini è il nostro quotidiano progetto di corrispondere al Figlio dell'uomo; nella nostra fedeltà e adesione il Regno si rivela.

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