domenica 12 novembre 2017

Sapienza 6,12-16 / Salmo 62 / 1 Tessalonicesi 4,13-18 / Matteo 25,1-15
Dieci vergini attendono lo sposo


La vita cristiana è una vita verginale! "Caspita, don Fabio, cosa dici mai ... Questo non dirlo ..."
E invece è proprio così! La vita di un cristiano è una vita verginale, perché nella nostra vita
 è il regno dei cieli. Non esiste un Regno senza di noi, non esiste un regno dei cieli fatto dalla Trinità insieme alle schiere degli angeli. 
Esiste invece, un regno dei cieli che prende forma attraverso la vita è l'esistenza umana. Perché il regno dei cieli è la nostra storia ma quella salvata, quella che narra la salvezza. Ed è in questa storia che io vivo come cristiano e vivo quindi come vergine.
Cosa voglio dire? Una vergine è una ragazza, giovane e tendenzialmente bella, che passa gran parte del suo tempo e della sua vita a preparare se stessa ad incontrare lo sposo. Lo sposo è colui che da senso alla sua attesa e che da iniziò a quella festa di nozze che supera ogni aspettativa terrena ed eterna. Quale ragazza, infatti non prepara minuziosamente e nei dettagli il proprio matrimonio?
Quella attesa va preparata è custodita, non va dissipata, e neppure presa con disattenzione o sottostimata.
Nell'incontro con Gesù, tutto di noi cambia, diviene pienezza del Regno dei Cieli.
Allora, perché non vedere le come una vergine la mia esistenza, e capire cosa significa preparare l'attesa con le "lampade accese", cercando ogni stimolo e possibilità per non perdere il desiderio di Lui. La Chiesa è la possibilità di un desiderio che non si estingue. 
Il desiderio di lui è l'olio che alimenta la lampada ... Il desiderio di Lui è ciò che ricarica continuamente la batteria della nostra "luce".
Quando non si va più a messa la Domenica, il desiderio l'ho già spento o archiviato nei ricordi passati, magari solo da rispolverare negli anniversari, ogni 25, 50 anni. Quando non si celebrano i sacramenti, cioè non si vivono più; quando essere cristiano è semplicemente un sostantivo; ecco che ho finito l'olio per la mia lampada!
Mi piace moltissimo l'immagine di Fano di questa settimana: una bella ragazza (una vergine) con il cellulare e il trasformatore ... Ma anche con il Vangelo, l'unico indispensabile per ricaricare le batterie del cellulare, che mi collega direttamente con Gesù: unica energia indispensabile, unico vero generatore.
Noi che abbiamo così confidenza col cellulare ... Sappiamo anche quale disagio sia rimanere con le batterie scariche (rimanere senza olio); non possiamo permetterci di scaricare le batterie, perché tutto questo alimenta il desiderio di lui e la festa del Regno dei cieli, cioè la sua concretezza e realtà.

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