domenica 26 novembre 2017

Ezechiele 34,11-17 / Salmo 22 / 1 Corinzi 15,20-26.28 / Matteo 25,31-46
Un giudizio che coinvolge tutti e ci confronta con tutti ...

Ci sono due cose che occorre sapere bene:
- "E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine." Questa frase la ripetiamo ogni volta che facciamo professione di fede.
- Il criterio del discernimento finale è l'amore, che da firma alla nostra umanità, che manifesta il volto di Dio, che si esprime nella misericordia. Tutto questo fa a differenza.
Per ciò, tutto quello che avrai dato gratuitamente e per amore di Cristo a un fratello ti apre, da ora era sempre, la possibilità di regnare con Cristo, nel suo venire per il giudizio finale. Ma questo suo stesso venire sulle nubi del cielo, è un venire che ti precede sempre, proprio quando ci interroghiamo in coscienza:
Ho dato da mangiare (...) Ho dato me stesso come pane spezzato agli altri, alla mia famiglia, alla mia comunità ai miei amici?
Ho dato da bere (...) Ho dissetato con la gioia del Vangelo la sete di vita vera e nuova di tanti miei fratelli? Se Gesù è la mia acqua viva, non potrò accontentarmi di tenerlo chiuso in una borraccia, solo o per me stesso.
Ho accolto (...) Mi sono accorto che profughi, forestiere, stranieri non sono gli unici che chiedono di essere accolti? Esiste una accoglienza che è stile di vita!
Ho vestito (...) Ma vestire è ben di più che portare vestivi vecchi e usati alla Caritas per coprire e difendere gli indigenti dal freddo; vestire è coprire con una dignità vera che non lasci indifesa la nostra natura umana.
Ho visitato (...) Mi viene in mente la mia bis nonna, che ogni giorno per anni sono andato a trovare ... Che gioia per lei!
Ci sono tante piccole cose che mi fanno sentire il regno di Dio parte della quotidianità, è anticipo della venuta nella gloria del figlio dell'uomo con tutti i suoi angeli, ma la cosa più sorprendente è che io stesso preparo con lui la sua venuta.

1 commento:

  1. Aggiungo una storia: La bicicletta!

    In una calda sera d’estate, un giovane si recò da un vecchio saggio: “Maestro, come posso essere sicuro che sto spendendo bene la mia vita? Come posso essere sicuro che tutto ciò che faccio è quello che Dio mi chiede di fare?”
    Il vecchio saggio sorrise compiaciuto e disse:- Una notte mi addormentai con il cuore turbato, anch’io cercavo, inutilmente, una risposta a queste domande. Poi feci un sogno; sognai una BICICLETTA a due posti.
    Vidi che la mia vita era come una corsa con una bicicletta a due posti: un tandem. E notai che Dio stava dietro e mi aiutava a pedalare.
    Ad un certo punto Dio mi suggerì di scambiarci i posti. Acconsentii e da quel momento la mia vita non fu più la stessa, Dio rendeva la mia vita più felice ed emozionante.
    Che cosa era successo da quando ci scambiammo i posti?
    Capii che quando guidavo io, conoscevo la strada, era piuttosto noiosa e prevedibile, era sempre la distanza più breve tra due punti, ma quando cominciò a guidare Lui, conosceva bellissime scorciatoie, su per le montagne, attraverso luoghi rocciosi a gran velocità a rotta di collo. Tutto quello che riuscivo a fare era tenermi in sella!! Anche se sembrava una pazzia, lui continuava a dire: “Pedala, pedala”!! Ogni tanto mi preoccupavo, diventavo ansioso e chiedevo:
    “Signore, ma dove mi stai portando?”. Egli si limitava a sorridere e non rispondeva. Tuttavia , non so come, cominciai a fidarmi.
    Presto dimenticai la mia vita noiosa ed entrai nell’avventura, e quando dicevo “Signore, ho paura…” Lui si sporgeva indietro, mi toccava la mano e subito un’immensa serenità si sostituiva alla paura. Mi portò da gente con doni di cui avevo bisogno; doni di guarigione, accettazione e gioia. Mi diedero i loro doni da portare con me lungo il viaggio.
    Il nostro viaggio, vale a dire, di Dio e mio. …..E ripartimmo…
    Mi disse “Dai via i regali, sono bagagli in più, troppo peso”. Così li regalai a persone che incontrammo, trovai che nel regalare ero io a ricevere e il nostro fardello era comunque leggero. Dapprima non mi fidavo di Lui, al comando della mia vita, pensavo che l’avrebbe condotta al disastro, ma Lui conosceva i segreti della bicicletta, sapeva come farla inclinare per affrontare gli angoli stretti, saltare per superare i luoghi pieni di rocce, volare per abbreviare passaggi paurosi.
    Ora sto imparando a star zitto, a pedalare nei luoghi più strani e comincio a godermi il panorama e la brezza fresca sul volto con il mio delizioso compagno di viaggio, la mia potenza superiore!!
    ….E quando sono certo di non farcela più ad andare avanti, Lui si limita a sorridere e dice: “Non ti preoccupare, guido io, tu pedala!!”


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