mercoledì 8 novembre 2017

Romani 13,8-10 e Luca 15,25-33
Rinunciare ... per essere discepoli!

Nel momento in cui la folla segue Gesù - contraddicendo ogni aspettativa - invece di galvanizzarla e consolidare il suo consenso, il Signore inizia a smantellare gli slanci e gli  entusiasmi proponendo di seguirlo attraverso una scelta di vita a dir poco sconveniente.
"Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo". Che cosa cerca il Signore da chiunque vuole seguirlo?
Cerca un cuore indiviso; il Signore non si accontenta di un ruolo marginale, di una compartecipazione nella vita del discepolo. Per molto questa pretesa del Signore è troppo esigente, per molti è impossibile. Ma è proprio questa condizione che realizza il regno dei cieli senza compromessi e titubanze.
Il coraggio di questa scelta è frutto della fede, non di calcolo e ragionevolezza, seppure questa serva al discernimento. Ma se ti limiti alla ragionevolezza sarai un bravo Architetto che costruisce delle torri, o un buon Re che salvaguarda il proprio regno, ma non sarai mai un discepolo di Gesù. Il coraggio di lasciare i propri averi (sicurezze razionali) è il coraggio della fede.

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