giovedì 1 marzo 2018

Geremia 17,5-10 e Luca 16,19-31
Maledetto è l'uomo che allontana il suo cuore da Dio!

Con una lettura molto lineare, il ricco della parabola di Luca è il tipico uomo che ha allontanato il cuore da Dio, al punto che nella morte, neppure, ci si ricorda il nome; di lui sappiamo solamente che fu sepolto. La sua è una tristissima vicenda, la sua "eternità" è di tormento, per una fiamma che non si estingue e che non trova neppure una goccia di acqua per quietare l'arsura. Con le parole di Geremia possiamo dire:"Sarà come un tamerisco nella steppa; non vedrà venire il bene, dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere".
Lazzaro, al contrario rappresenta l'uomo che cerca di mantenere il suo cuore prossimo a Dio. Pur se nella vita ha sperimentato la sofferenza e lo scarto da parte di tutti "i ricchi", non ha smesso di darsi a Dio. Lazzaro pur nella prova estrema ha sperimentato in modo assurdo, la vicinanza di Dio, in un cane che ha leccato le sue piaghe.
Geremia direbbe di lui: "Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia. È come un albero piantato lungo un corso d'acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi, nell'anno della siccità non si dà pena, non smette di produrre frutti". Infatti Luca nella parabola ricapitola la vita di Lazzaro in queste parole: "Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti". 

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