giovedì 20 giugno 2019

2 Corinzi 11,1-11 e Matteo 6,7-15
Un po' di follia!

Potessimo pure noi provare un poco di follia come Paolo. Non si tratta di giustificazioni e tanto meno di pretese circa il dovuto per il ruolo di "apostolo", ma come lui stesso dice e riconosce: "Forse perché non vi amo? Lo sa Dio!"
Il modo in cui Paolo ama la comunità di Corinto: con passione, con partecipazione, con fuoco vivo e zelo apostolico, allo stesso modo Paolo ama la Chiesa di Gesù!
Come lo Sposo ama la Sposa, cioè gratuitamente: non si ama la sposa per interesse, per guadagno, aspettandosi il giusto contraccambio; ma là si ama nella gratuità del dono a partire da sé stessi per sperimentare un totale è libero abbandono, che nulla pretende e nulla esige. Questa gratuità corrisponde allo sponsale abbandono confidente dell'accoglienza reciproca nell'amarsi.
Come Paolo, anche noi, possiamo e dobbiamo sentirci parte di quell'amore passionale per la Chiesa di Cristo, che Paolo chiama appunto "follia": "vi ho promessi infatti a un unico sposo, per presentarvi a Cristo come vergine casta".
È follia amare la chiesa come vergine casta da presentare a Cristo come Sposa? Un briciolo di questa follia deve esserci nel cuore di ogni battezzato, per alimentare una fede viva, e per rendere credibile l'espressione di ogni singola vocazione è ministero.
In forza di questa "follia", ora possiamo anche pregare con le parole del Vangelo, con il "Padre nostro ...", senza timore di dire, come Gesù, "Padre" e, "nostro". Questa preghiera ripetuta nella Chiesa, è la principale dichiarazione di amore che ogni giorno possiamo rinnovare.

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