venerdì 21 giugno 2019

2 Corinzi 11,18.21-30 e Matteo 6,19-23
La vita per il Signore ...

La nostra esistenza può essere il tempo e il luogo del nostro naufragio, a volte dovuto colpevolmente, altre volte causato dalla nostra fragilità ed inadeguatezza.
La vita cristiana si propone come superamento della contingenza, per divenire un vero accompagnamento dell'esistenza.
Accumulare tesori in cielo, non equivale solo al tesorizzare le opere buone! La lampada dell'occhio non si identifica solo con l'agire morale!
Non si entra nella vita cristiana, come se si aderisse a una associazione o a un gruppo di interesse e impegno sociale, culturale o spirituale: "Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore".
La vita stessa del cristiano, del discepolo di Gesù, è il tesoro più bello e affascinante che strada facendo ogni discepolo scopre. San Paolo, a un certo punto nella Seconda lettera ai corinzi esplode in un "vanto" che è ben altro che vanità! Si infiamma nel riconoscere lo straordinario e spettacolare evento del suo esistere per il Signore, ed enumera tutte quelle esperienze che agli occhi del mondo sono fallimenti, ma nella vita per il Signore rappresentano il tesoro di una esistenza che è relazione viva e vera con il "cielo". Solo la luce di Cristo e che è Cristo, illumina adeguatamente il mistero dell'uomo, e lo introduce nella comprensione autentica del senso della propria chiamata, della propria vita.
Ogni giorno il nostro cuore è abitato da situazioni, volti, parole azioni ecc... Ma ogni giorno il nostro cuore, ovvero la nostra vita, se Cristiana, necessita di un approdo certo, in quel tesoro che da senso ad ogni ricchezza, l'amicizia con Gesù; in quella luce che illumina la tenebra della nostra debolezza e che solo Gesù rappresenta.

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