mercoledì 5 giugno 2019

Atti 20,38-38 e Giovanni 17,11-19
Ora vi affido a Dio e alla parola della sua grazia ...

Uno strano e suggestivo accostamento tra Atti e Giovanni ci conduce a meditare oggi il primato della comunione, come espressione di amore ricevuto da Dio e da custodire nella nostra quotidianità. Paolo nel salutare la comunità di Èfeso, esorta tutti nel vincolo della corresponsabilità (gregge e pastori) che si è generato nel sangue di Cristo. Una comunità non è quindi una semplice affiliazione o aggregazione ideale, essa rappresenta il frutto della comunione al mistero della vita donata di Gesù, in croce, per il mondo. Ogni riduzione comporta lo svilimento della vita della comunità, del sentimento di amore che deve prevalere rispetto alle singole manifestazioni e desideri. Ben consapevole di questo, Paolo affida la comunità alla "parola della grazia" cioè a quel Vangelo che chiama alla vita nuova in Cristo e genera la fecondità della stessa comunità dei discepoli.
Non è questa esperienza una chiara manifestazione di come Gesù stesso, nella preghiera di cui il capitolo 17 di Giovanni ci dà testimonianza? In questa preghiera percepiamo la relazione amicale che istituisce il gruppo apostolico. Esso è germe della Chiesa, principio generante di tutte le comunità di credenti. Esso esprime il vivo desiderio di costituire la comunità dei credenti, come realtà che appartiene al Padre: "Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi". Il nostro esistere come Chiesa ha il suo radicamento nel nome stesso di Yhwh, cioè in quel "io sono colui che è ... accanto a te". L'esserci del Padre è concretezza dell'amore di Gesù fino al dono estremo della vita per noi. Questo dono della vita ci accomuna (fa comunione) nell'unica realtà che è il mistero stesso di Dio.
Spesso, presi dalla vanità del mondo, sviliamo il mistero di Dio a cui apparteniamo e lasciandoci sedurre dai nostri progetti, dimentichiamo che noi siamo consacrati (dedicati in modo esclusivo e riservato al Padre) da Gesù nella verità.

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