martedì 11 giugno 2019

Atti 11,21-26;13,1-3 e Matteo 10,7-13
San Barbaba Apstolo
Apostolato, la nostra missione comune!

Ieri il papa in una udienza ha concluso affermando: "E, per favore, non cadiamo nella tentazione di “clericalizzare” i laici. I laici sono messaggeri, sono missionari a pieno diritto. La qualità del vostro servizio pastorale – come anche del mio! – è proporzionale alla qualità della vita spirituale e della preghiera; ma pure al vostro sentirvi partecipi della missione della Chiesa universale. La missionarietà è l’atteggiamento fondamentale del nostro ministero. Il Signore Risorto vi doni di tenerlo sempre sveglio e rinnovato, con la forza dello Spirito Santo". Si rivolgeva ai cappellani e ai laici che prestano assistenza spirituale negli aeroporti.
Ma quel "non cadiamo" nella tentazione di  clericalizzare i laici, credo vada ben capita. Per questo la festa dell'Apostolo Barnaba è di grande aiuto. Il Vangelo di oggi è pure gli atti degli apostoli, sono espressione di una Chiesa apostolica, non clericale. L'apostolicita si esprime e manifesta nella missionarietà: esser mandati per il Vangelo (annunciatori e testimoni dell'amore di Dio: la salvezza) è l'universale missione di chi battezzato ama Cristo e i fratelli. È questo suo amore che ne genera un'ulteriore: l'amore alla Chiesa.
In Atti degli apostoli, l'esperienza di Barnaba si dissolve nella esperienza missionaria della comunità di Antiochia, e nella dimensione carismatica e ministeriale che sgorga dalla comunità tutta: è tutta la comunità che prega, che digiuna, che impone le mani, che invoca lo Spirito. Poi, Le parole del Vangelo, non sono per i preti ... ma per i discepoli di Gesù, per chiunque voglia seguire il maestro. Clericalizzare significa svuotare l'identità del discepolo da una parte e dall'altra infrange la comunione ecclesiale, generando una distinzione che, non esiste se la Chiesa è "differenza" (sarebbe un inutile privilegio); ma esiste solo se la Chiesa è "comunione".

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