martedì 25 giugno 2019

Genesi 13,2.5-18 e Matteo 7,6.12-14
La via ... mai facile da percorrere ...

Il desiderio profondo che ciascuno sente nascere in sé, è quello relativo alla "via" della propria vita. Il racconto di Genesi, possiamo rileggerlo proprio in questa chiave: sia Abramo che Lot, infatti, cercano la "via" di realizzazione della propria esistenza, è tutto di loro, persone e cose, ne vengono ad essere coinvolti. Non si esprime un giudizio morale, ma si dà informazione sull'esito del loro discernimento. Ma anche questa scelta "geolcalizzata" in realtà porta con se delle conseguenze di straordinaria rilevanza. la scelta di Sodoma come luogo di residenza, legherà la vita di Lot al mistero di iniquità e al giudizio di Dio sul male di quella città, con la conseguente devastazione della valle del Giordano. La scelta di Abramo di abitare nei pressi di Ebron, colloca il Ptriarca al centro di quella terra che da quel momento sarà teatro di vicende storiche e politiche che ancora oggi non hanno trovato soluzione. Quella via che sembrava una scelta facile e opportuna di dimostra invece estremamente complessa e carica di conseguenze ...
In realtà nessun uomo può restare fermo sulla strada del mondo. La vita di ogni essere umano è cammino: sotto certi aspetti ciascuno è viandante, pellegrino, profugo ...
Ancora di più il discepolo di Gesù, sa e conosce, che la strada per eccellenza è quella percorsa dal e col maestro, con il Signore. Il Vangelo non esita a dare con chiarezza consistenza alla strada, a descrivere come varcare la soglia di casa per iniziare a percorrerla: "Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!".
Occorre farsi piccoli, farsi semplici, sperimentare la propria inadeguatezza ... Ed ecco che la strada diviene accessibile, la porta per varcare la soglia si apre con minor fatica. I Cristiani delle origini, avevano un modo nascosto per indicare Gesù e parlare di lui, lo chiamavano "La via", d'altronde Lui stesso disse di sé: "io sono la via, la verità è la vita...). Il cammino di ogni uomo è un migrare nelle età, è un pellegrinare delle esperienze, è essere un profugo che cerca nella vita la sua vera casa, la casa del Padre Suo.

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