venerdì 28 giugno 2019

Ezechiele 34,11-16 e Luca 15,3-7
Solennità del Sacro Cuore di Gesù 
Lasciamoci trovare ...

Quando ripensiamo questa parabola, immediatamente ogni riferimento va a qualcuno che si è allontanato dal Signore, dalla comunità, dalla Chiesa; rispetto al quale Gesù si atteggia come colui che si mette sulle sue tracce per recuperarlo ...
Ma se in realtà quella "pecora dispersa sono proprio io?"
Non è forse allontanamento dal gregge quella sorta di giudizio che spesso accompagna le nostre relazioni comunitarie? Non è forse smarrimento la pretesa di avere maggior titolo rispetto agli insegnamenti della Chiesa?
In realtà ogni nostro allontanarci corrisponde generalmente a un indurimento del cuore e a un raffreddamento dell'amore. Ecco che la parabola scatta oltre la difficoltà umana mettendo accanto e davanti a noi, non la competenza di un pastore, ma la tenerezza del Figlio di Dio. Ogni nostro smarrimento, ogni durezza, ogni raffreddamento non viene risolto nell'ordine del confronto e dello spiegare e del parlare, ma della tenerezza!
Ti vengo a cercare, prendo l'iniziativa perché tu smetta di pensare di essere solo e quindi smarrito. Ti trovo, e ti carico sulle mie spalle; io mi faccio carico di te, mi prendo a cuore la tua fatica, la tua difficoltà. Ti ricolloco nell'ovile perché ogni smarrimento si supera nella comunione: la comunione rigenera le relazioni in ordine alla gioia che l'altro rappresenta: se non ci fosse sarei solo, smarrito disperso.

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