martedì 18 giugno 2019

2 Corinzi 8,1-9 e Matteo 5,43-48
Ricchi per la carità di Cristo!

Ciò che Paolo racconta dell'esperienza della colletta in Macedonia, ha qualcosa di straodinario, e nello stesso tempo di normale. Le comunità cristiane della Macedonia, con estrema libertà e immediatezza hanno accolto l'invito alla colletta per i "santi" i fratelli di Gerusalemme, superando ogni timidezza ed egoismo per il quale prima si deve corrispondere alle proprie necessità poi a quelle degli altri. Invece dal cuore della comunità è emerso un senso di carità che, facendosi strada nella tribolazione, ha evidenziato la gioia di prendersi cura delle necessità materiali di altri fratelli. È l'esercizio dell'amore che testimonia la gioia che dilata e dilaga dal cuore delle comunità; hanno così sovrabbondato nella ricchezza della generosità!
Ma questo è il cristiano: il discepolo di Gesù sovrabbonda in tutto, perché non agisce per calcolo opportunista; non vive l'esistenza con avidità auto-conservativa; non accumula con miope spilorceria  per il bisogno di alimentare il proprio "ego".
Il discepolo di Gesù, si scopre ministro e amministratore della vera ricchezza: "... la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà!"
La fede in Gesù, superando la limitatezza del precetto e vissuta pienamente, si esprime come partecipazione alla carità di Cristo, che ha manifestato in se stesso l'unico principio esistenziale capace di trasfigurare il mistero del Padre: "Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti".
Ecco allora l'invito ad essere perfetti come il Padre, significa essere amore come il Padre; essere carità come il Padre ... è la nostra vita ci meraviglierà per la risposta che saprà dare nella nostra realtà!

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