giovedì 5 maggio 2022

Atratti da Lui

Atti 8,26-40 e Giovanni 6,44-51


Con facilità diciamo: "Gesù è il signore della nostra vita"; apparentemente, di questo tutti ne siamo convinti; in un certo senso crediamo di conoscerlo e di "possederlo nella fede". Eppure in realtà, per molti di noi risulta complicato o difficile intercettare Gesù nella vita. Quanta fatica per stabilire una connessione duratura e stabile. Nel discorso nella Sinagoga di Cafarnao, lì dove forse si aveva la presunzione di una relazione preferenziale con Yhwh, Gesù rivela il modo di entrare in relazione con Lui, con il figlio di Dio, che in molti ostentiamo già di conoscere. Gesù ribalta ogni precomprensione: non siamo noi per primi che crediamo di conoscerlo, ma è il Padre che ci “attira/attrae” per primo a Lui, al suo Figlio. Se iniziassimo a guardare la nostra vita dal suo punto di vista, forse scopriremmo che “la ricerca di Dio”, porta in sé due significati: non solo la ricerca che ha per oggetto Dio, ma anche quella che compie Dio stesso. Ecco allora, in quale modo il Padre mi attira/attrae verso Gesù? È proprio l'esercizio della fede: il lasciarsi interrogare da Gesù; il lasciarsi provocare dal Padre; lo stupirsi di fronte a un pane che è la sua vita; tutto questo porta nella nostra esperienza credente una percezione straordinaria e concreta del mistero di Gesù, a cui il Padre ci attira oggi, attraverso la Chiesa, e non a caso una Chiesa che richiede un ulteriore cammino di fede; come anche in modo estremamente oggettivo e concreto attraverso il pane che è Gesù. Quando ci priviamo di quel pane del cielo, del pane della vita, viene meno il fulcro concreto e reale di attrazione, perché resta solo un concetto astratto e virtuale ..., ma sinceramente, questo rimando astratto ci basterebbe?

Nessun commento:

Posta un commento