mercoledì 11 maggio 2022

Credere nella tenebra

Atti 12,24-13,5 e Giovanni 12,44-50

Sono parole accorate quelle che Gesù rivolge ai giudei, e oggi le rivolge a chi legge questa pagina di Vangelo; la tenebra rappresenta la condizione del reale quotidiano, dove la verità si incontra con la mistificazione, l'amore con l'odio, la giustizia con il sopruso e la vita con la morte. È nella contraddittorietà del quotidiano, allora come oggi,  che Gesù si rivela e manifesta come luce nella tenebra. Credere in lui è l'atto di fede che ci rende parte della luce. Credere in Gesú significa quindi affidarsi a lui, significa aderire alla sua persona, legare la sua vita alla nostra vita. Non è una adesione intellettuale, almeno non  solo, ma è una esperienza che coinvolge tutta la nostra umanità, a partire dalla nostra carne. La nostra fede infatti ha origine nella umanità di Gesù, a partire dalla sua carne: non possiamo tacere e tralasciare che la carne di Gesù rappresenta la sintesi della comunione di amore con il Padre, ma quella stessa comunione Gesù la condivide con ciascuno di noi quando la luce che è lui illumina la nostra esistenza.

Nessun commento:

Posta un commento