venerdì 27 maggio 2022

La vera gioia ..., la vera fede!

Atti 18,9-18 e Giovanni 16,20-23

Il cristianesimo non è una religione, ma è esperienza di vicinanza di Dio e fede nella sua manifestazione nella persona umana di Gesù. Questa esperienza di fede ha tutti i tratti della natura umana e insieme del mistero trascendente che in Gesù chiamiamo Incarnazione del Verbo. È alla luce di questa coscienza che possiamo superare quel limite che per noi umani è il dolore attraverso la piena comprensione dall'esperienza di amare, un amore che coinvolge totalmente e necessariamente tutta la vita. Un amare che si esprime totalmente nel donarsi. Il nostro amore non è puramente emozionale ma è viscerale ed è condizione di esistenza: la nostra umanità non è tale senza l'amore. Questa condizione nelle parole del Vangelo si esprime nell'immagine di una madre che soffre nel partorire il proprio bambino ma poi gioisce, così non c’è amore vero che non comporti l’uscita da sé, e la rinuncia al proprio egoismo: il coraggio di accogliere la sfida di amare cio che è altro.
Questa matura consapevolezza è di un uomo che sta per essere crocifisso eppure ci parla di gioia, di amore e di vita. Questo è il vero volto della fede cristiana, che mai sarà riconducibile a una religione con regole e riti ripetitivi.

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