sabato 15 agosto 2015

Apocalisse 11,19a-12,1-6a.10ab / Salmo 44 / 1 Corinzi 15,20-27a / Luca 1,39-56
Solennità dell'Assunzione della B.V. Maria
I segni escatologici ... 

L'assunzione di Maria al cielo, ci conferma una realtà gloriosa a partire dalla redenzione opererà nel tempo da Cristo. Come dire la promessa di Salvezza si realizza in questo modo.
L'immagine di Apocalisse (prima lettura) non è il frutto di una fervida fantasia, ma nelle immagini descrive il dramma, che dall'origine del peccato nel mondo, si consuma ogni giorno in ogni tempo della vita dell'uomo ... Il male non sembra avere tregua... Non va mai in pausa!
Una lotta impari tra Dio e il suo regno contro il drago e il male che da lui ha origine. Parlare di male non significa affermare un principio spirituale, ma di una realtà concreta che prende possesso della realtà nel momento in cui non è contrastata con il bene.
Tutto il racconto di Apocalisse, vuole denunciare che nella lotta contro il male, Dio è completamente coinvolto, in quella strategia che è la redenzione operata dal Cristo a patire dalla creazione in Lui e nell'incarnazione. Il bene è posto nella realtà a partire dalla presenza di Dio.
Come si opera il bene? In che modo le armi del bene sconfiggono il male reale?
La Chiesa e i Cristiani, con la stessa parresia dei profeti e di Gesù di Nazareth realizzano il bene. La parresia è la franchezza nell'esprimersi, dire ciò che si ritiene vero, quindi annunciano e vivono il Vangelo per vincere il male.
Maria, nei suoi giorni si mette rapidamente in viaggio verso la montagna, quasi a ricordarci che non c'è tempo da perdere, che le conseguenze del l'incarnazione impongono una urgenza, perché il drago, il serpente antico, il male è provocato nella sua azione: il male sperimenta già nel tempo la sua sconfitta.
Di fronte al male che oggi sperimentiamo e al disorientamento dei sofismi del parlare, ma soprattutto delle ideologie e della convenienza e strumentalizzazione per il potere, il Cristiano deve schierarsi, ma schierarsi nelle parole del Vangelo.
Le armi del bene oggi come nel momento in cui uscirono dalle labbra di Gesù sono le opere di misericordia corporali: Dar da mangiare agli affamati; dar da bere agli assetati; vestire gli ignudi; alloggiare i pellegrini; visitare gli infermi; visitare i carcerati e seppellire i morti.
E quelle spirituali: consigliare i dubbiosi; insegnare agli ignoranti; ammonire i peccatori; consolare gli afflitti; perdonare le offese; sopportare pazientemente le persone moleste; pregare Dio per i vivi e per i morti.
Ma se noi non abbiamo più il gusto per questo tipo di agire, come possiamo capire il bene che Gesù vuole diffondere attraverso questo agire?






Inviato da iPad

Nessun commento:

Posta un commento