venerdì 14 agosto 2015

Giosuè 24,1-13 e Matteo 19,3-12
Chi può capire capisca ...


"Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli".
Gli eunuchi per il regno ... né castrati dalla vita e neppure immaturi affettivi, ma i custodi di una "rinuncia" per amore di Cristo. Non tutti possono capirlo, perché non tutti vivono la relazione con il Signore nella priorità per cui la vita è realmente lo spazio è la condizione dove Gesù ha la priorità su tutto. Non sono dei privilegiati e gli altri quindi degli "sfortunati" sono il segno di una tensione, di una predilezione di un desiderio che abita la Chiesa e quindi tutto il popolo di Dio. Occorre smettere di pensare al singolare, occorre passare al plurale e questo significa pensare come popolo. Tutto, allora, acquista una nuova espressione ... La storia della salvezza, raccontata da Giosuè non è una storia al singolare, ma è plurale, una storia di popolo. Pensarla singolare è una ostinata tentazione che chiude nelle "durezze del cuore". La realtà ci conferma che la durezza del cuore è capace di sovvertire l'amore, la giustizia e la misericordia, a vantaggio semplicemente delle animosità e della ideologia. Signore riempi il nostro cuore della tua tenerezza!

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