Deuteronomio 4,1-2.6-8 / Salmo 14 / Giacomo 1,17-27 / Marco 7,1-23
Cura "alla logica del cuore ..."
Sembra proprio una questione di "cuore". Il Vangelo di oggi ci propone una particolare attenzione allo stato di salute del nostro cuore, che non si limita a dirci di prenderne visione (visita specialistica) ma ci invita ad averne cura. Avere cura del nostro cuore.
Quando diciamo cuore dobbiamo intendere la totalità della persona compresa (capita e non compressa o collocata) nella sua espressione vitale; quindi, noi, tutta la persona capace di amare e di vivere la esprimiamo con la parola "cuore".
Fin dai tempi di Gesù c'era chi non aveva "cuore" cioè era ingessato/sclerotizzato: un cuore duro, di pietra incapace di tenerezza e di un amore libero e liberante ...
La legge di Dio data per la nostra vita, è data per la nostra gioia, ma può diventare pure lo strumento per rendere duro e triste il nostro cuore. I prigionieri del "si è sempre fatto così" dimostrano che difficilmente si sfugge alla tentazione della rigidità, per paura e per orgoglio, per possesso e per presunzione.
Anche i discepoli, dice il Vangelo, non hanno capito nulla ... Ma in realtà, non c'era nulla da capire se non ciò che Gesù propone: la novità nella tradizione ricevuta da Mosè, da Dio. Una tradizione viva, una tradizione che non porta alla morte, alla sclerosi ...
La durezza o rigidità del cuore è un male comune a tutti, e si esprime con quella perfezione di parola che rischia di essere apparenza sulle labbra, mentre il cuore è nel marasma più devastate.
Ancora una volta il Vangelo viene in aiuto con il nostro cammino di conversione: come si cura il cuore, cosa significa averne cura?
La nostra medicina si chiama 'I care':
Azione: cura del luogo della comunità (importanza degli spazi, bellezza, sobrietà, ordine, pulizia ...; cura della fede della comunità (importanza dei momenti di preghiera e di comunione, di ascolto e meditazione); cura delle persone che sono il corpo di Cristo e miei compagni di cammino; cura di ogni uomo, fratello e non fratello che Dio ha chiamato alla esistenza insieme a me.
Posologia: tutti i giorni, ogni giorno, dal mattino al risveglio alla sera quando mi addormento. amen.
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