lunedì 17 agosto 2015

Giudici 2,11-19 e Matteo 19,16-22
La paura di una risposta scomoda ...


Il cuore del Vangelo non si riduce al dare una risposta alle domande di senso della vita, ma svela come la vita abbia una esigenza assoluta: non recedere rispetto alla morte e al nulla. La buona notizia che è il Vangelo nel rivelare il mistero di Dio ci dice che il mistero è fatto di eternità e che l'eternità di Dio fatta carne abita la vita dell'uomo. Di fronte a tutto ciò l'uomo sperimenta la sua discontinuità, una fragilità esistenziale che si traduce nel dubbio oggettivo circa la franchezza della fede. La tristezza del giovane non è causata in sé dalla risposta di Gesù, ma dalla paura che nasce nella risposta di Gesù. Esiste uno stile per vivere il mistero eterno di Dio: il dono; l'essenziale; la gioia di amare e servire; la gratuità; tutto in non tentativo di uscire da se per abbracciare la realtà intorno. La tristezza è radicalità nel proprio egoismo, nel proprio individualismo. La tristezza ci descrive come è la morte all'eternità. Certamente scegliere la morte è meno impegnativo che scegliere l'eternità!

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